ANGELI DISCRETI E SOLIDALI

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È una mano tesa quella che l’apparato del volontariato trentino ha offerto ad enti ed istituzioni, ma soprattutto a tutta la comunità della nostra provincia, durante la pandemia.

In Trentino si sono mobilitati migliaia di volontari diventando delle vere e proprie “centrali” di smistamento di informazioni e di storie, ma anche di richieste d’aiuto da persone in difficoltà, svolgendo con lo spirito di un “pronto soccorso” una funzione cruciale di raccordo tra associazioni, cittadini e istituzioni.

Un processo che durante le tre terribili ondate dei contagi si è perfezionato, andando man mano ad integrarsi con le istituzioni che alla fine dell’emergenza sanitaria dovrà far tesoro di questa “onda emotiva” di migliaia di cittadini che hanno mostrato la disponibilità a fare volontariato durante la pandemia.

Ma dovrà pensare a come tenerla viva? Come raccogliere e gestire quell’alto numero di volontari potenziali di cui spesso si parla, ma che si riesce ad attrarre solo raramente?

Fra queste esperienze nell’ultimo periodo a Trento è partito un nuovo servizio organizzato da Miledi Meneghetti per Trentino Solidale, la onlus che agisce da anni sul territorio.

I volontari pattugliano su indicazione anche della circoscrizione Oltrefersina i parchi di Piazza Venezia, Le Albere, Santa Chiara e Fersina. Il loro compito discreto e silenzioso è quello di far rispettare le più elementari regole anti covid. Non sono vigilantes ma solo persone che vogliono state vicino alla gente ed aiutarla in questo terribile momento.

A far conoscere il nuovo servizio è stata Beatrice Bernardi, una nuova volontaria, che ha scritto alla nostra redazione. «Tramite una cara amica mi sono avvicinata a questo mondo e tutto ad un tratto mi sono sentita molto coinvolta, e così ho deciso di provare a collaborare! Mi è stato proposto l’inserimento nel gruppo assai numeroso, di volontari che presidiano i parchi pubblici, finalizzato a verificare che all’interno delle aree verdi, non ci sia assembramento».

Per Beatrice si tratta di un’esperienza molto interessante «che mi fa osservare da vicino il comportamento della cittadinanza e il rispetto che ognuno di noi adotta nei confronti del prossimo nel drammatico momento storico che stiamo vivendo».

La nuova volontaria spiega come la destinazione delle zone di lavoro siano frutto di una collaborazione ben organizzata di tutti i volontari che cercano di offrire alla nostra città con gentilezza e fermezza un’ulteriore servizio per il benessere di tutti.

«Ci tengo a dire che non siamo gendarmi – aggiunge Beatrice Bernardi – la nostra autorità serve solo per far rispettare le regole ed il protocollo già ben conosciuto, nelle aree destinate, a beneficio di tutta la popolazione. È importante far capire a tutti che i parchi pubblici sono un bene comunitario che va rispettato e salvaguardato.»

Anche loro fanno parte di quegli angeli silenziosi che vigilano da oltre 12 mesi su di noi. Sono i nuovi eroi che spesso vengono troppo velocemente dimenticati quando l’emergenza finisce. Ricordiamocelo quando magari li incontriamo con quel giubbotto con scritto la parola «Staff».

«Se avrò il piacere di incontrarvi, sarò lieta di regalarvi un sorriso» – conclude con questo auspicio la sua lettera Beatrice.

Quindi non stupiamoci se quando li incontreremo in mezzo al verde di un parco di Trento a piedi o su una bicicletta, come dice Beatrice in conclusione della sua lettera «riceveremo un bel sorriso di speranza e di amicizia».

https://www.lavocedeltrentino.it/2021/03/21/emergenza-coronavirus-quegli-angeli-eroi-spesso-dimenticati/

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